Viaggio sentimentale by Vittorio Sgarbi

Viaggio sentimentale by Vittorio Sgarbi

autore:Vittorio Sgarbi
La lingua: ita
Format: epub
pubblicato: 2012-07-21T16:00:00+00:00


Fermo

Oggi possiamo riferire di una singolare quanto semplice grande mostra a Fermo, in Palazzo dei Priori, il Palazzo Comunale. Singolare perché è la mostra di un solo quadro - certo, con un coro di incisioni e alcuni straordinari arazzi provenienti da Ancona, ma in particolare di un quadro: la Natività di Rubens. La città di Fermo ha la prerogativa di trovare in un'opera un equivalente così puntuale, così specifico della propria natura profonda da poter veramente legittimare il titolo che al quadro di Rubens diede Roberto Longhi: La notte a Fermo. Capita talvolta che alcune opere d'arte siano così legate a una città da bastare a motivarvi il viaggio e addirittura da essere consostanziate luna nell'altra, l'opera nella città: pensiamo alla pala di Giovanni Bellini a Pesaro, a Recanati con l'Annunciazione di Lorenzo Lotto, alle opere di Piero della Francesca a Borgo San Sepolcro, e, appunto, a Fermo con la Natività di Rubens. Spesso sono andato a Fermo e ho voluto ogni volta riguardare quest'opera come se in essa ci fosse l'essenza del luogo, cosa molto singolare per l'importanza dell'opera di Rubens, che oggi si vede appunto esposta da sola in piena luce con un restauro che l'ha perfettamente restituita alla leggibilità. Ma cosa strana soprattutto perché Rubens non andò mai a Fermo, né pensò a Fermo per quest'opera, che, di fatto, è pienamente romana: egli la dipinse a Roma e fu quasi il premio di consolazione che i Filippini gli consentirono per correggere un rapporto difficile rispetto alle grandi pitture che Rubens aveva concepito per la Chiesa di Santa Maria Nuova, che erano state criticate e avevano richiesto alcune rettifiche per l'insoddisfazione dei committenti. E così il rettore della congregazione dell'Oratorio dei Filippini di Roma, padre Flaminio Ricci, spiega la cosa al confratello Francesco Francellucci, rettore dell'Oratorio di Fermo cui ha destinato quest'opera: "Con il pittore che ha fatto il nostro quadro dell'altare maggiore che viene intorno agli ottocento scudi, ho fermato il patto di dipingere il quadro della

Natività per l'altare che mi scrivete secondo la misura mandata e i lumi avvisati che egli ha il prezzo l'ho fermato a ducento scudi".

Ma a Roma, prima di andare a Fermo, l'opera viene vista da persone intelligenti che ne riconoscono il merito, soprattutto per la straordinaria invenzione di quel bozzolo di luce che irradia dal Bambino e investe prima il volto della Vergine e poi quello dei pastori che stanno intorno, ognuno con un grado di luce minore ma tutta derivata da questo nucleo originario che è appunto il Bambino-luce; poi in alto gli Angeli straordinari che sembrano nuotare nel cielo e sono una diretta citazione di un Caravaggio forse non visto da Rubens ma sentito dire, e al cui spirito Rubens intende in qualche modo ispirarsi nella traduzione notturna della Natività.

Ma questa sua predisposizione, questa capacità di assimilare Caravaggio a Roma e di restituirlo in una pala destinata a Fermo, rappresenta bene il concetto di libertà dell'artista, che in quest'occasione viene consentita pienamente a Rubens per volontà del committente, che



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